Inps: contributi per acquisto servizi per infanzia

Inps: contributi per acquisto servizi per infanzia, domande sul sito.

E’ disponibile sul sito dell’Inps la procedura telematica che permette la presentazione da parte delle madri lavoratrici della domanda di accesso al contributo economico utilizzabile, in alternativa al congedo parentale, per il servizio di baby-sitting oppure per far fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati. Lo rende noto l’Inps in un comunicato. Possono presentare la domanda le seguenti categorie di lavoratrici in costanza di rapporto di lavoro: dipendenti del settore pubblico o privato; parasubordinate o libere professioniste iscritte alla gestione separata Inps.

La domanda va presentata all’Inps per via telematica, tramite Pin o attraverso il supporto dei patronati, accedendo al portale Internet dell’Istituto al seguente indirizzo: www.inps.it – Servizi per il cittadino – Autenticazione con Pin – Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito – Invio delle domande per l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei servizi per l’infanzia.

Le interessate, per la presentazione della domanda, dovranno: richiedere preventivamente il Pin ‘online’ e convertirlo in tempo utile in Pin ‘dispositivo’; presentare preventivamente ed in tempo utile all’Inps la dichiarazione Isee (qualora non sia già presente nelle banche dati dell’Inps una dichiarazione Isee valida). Tale dichiarazione può essere presentata all’Istituto in via telematica o rivolgendosi ad un Caf convenzionato. Le istruzioni per la compilazione della domanda sono visualizzabili nelle pagine del sito www.inps.it seguendo il seguente percorso: concorsi e gare> sezione “elenco avvisi” > “istruzioni per la presentazione della domanda voucher-asili nido 2016”.

Malattie e visite fiscali: cambia tutto

Malattie e visite fiscali 2015/16 CAMBIA TUTTO: Ecco le nuove fasce per professione e quando viene abolita la visita a casa.

Gli Orari Visite Fiscali 2015/16 INPS dipendenti pubblici, insegnanti, aziende private, militari, carabinieri, Asl e il controllo fiscale sono stati modificati a seguito dell’entrata in vigore del D.L. 6 luglio 2011, n. 98.

Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria convertito nella legge n. 111 del 15 luglio 2011 che ha previsto che la verifica della reperibilità del lavoratore da parte dell’Inps possa essere attivata “dal primo giorno se l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative.

Nuove regole 2015 INPS:
La nuova normativa INPS Visita fiscale 2015 ha chiarito le modalità e il diritto del datore di lavoro di attivare la procedura di visita fiscale nei confronti dei lavoratori che dichiarano uno stato di malattia, che da tale data può essere richiesta per via telematica mediante i servizi online messi a disposizione dall’Istituto.

In altre parole, il datore di lavoro ha diritto a richiedere all’Inps il servizio di controllo dello stato di salute dei propri dipendenti mediante presentazione online della richiesta sin dal primo giorno di malattia se l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative.

Queste ultime sono da individuare non solo nelle giornate festive e nella domenica, ma anche nelle giornate di riposo infrasettimanale conseguenti all’effettuazione di turni o servizi, nonché in quelle di permesso o di licenza concesse.

Il datore di lavoro, mediante i servizi online dell’Inps, richiede e dispone, pertanto, il controllo fiscale del suo dipendente che si dichiara in malattia per un certo numero di giorni o per una sola giornata, il sistema a fine procedura rilascia al richiedente il numero di protocollo relativo alla sua richiesta, con il quale può conoscere in qualsiasi momento e in tempo reale, dallo stato di avanzamento fino all’esito finale della visita medica.

Importante: se un tempo la visita fiscale poteva essere richiesta per motivi di fattibilità solo un paio di giorni dopo la dichiarazione dello stato di malattia da parte del lavoratore, oggi, è attivabile immediatamente è quindi possibile che il lavoratore in malattia possa ricevere già nel primo giorno di assenza per malattia la visita fiscale del medico Inps.

Novità Jobs Act 2015: esenzione orari visita fiscale per dipendenti privati

Tra le tante novità introdotte dal Jobs Act, ce ne è una che sicuramente farà felici i dipendenti del settore privato. Il decreto attuativo Jobs Act approvato nella seduta dell’11 giugno 2015 del CdM, in materia di rapporto di lavoro ha infatti finalmente introdotto l’esclusione obbligo di reperibilità per dipendenti privati in caso di malattia grave, così come avviene già per i dipendenti del Pubblico Impiego.

Da quando entra in vigore l’esenzione dagli orari della visita fiscale? Il lavoratore dipendente privato potrà essere escluso dal rispetto delle fasce di reperibilità in caso di malattia grave, quando il decreto attuativo Jobs Act 2015 verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Come funzionerà? Secondo il testo del del decreto, l’esclusione dovrebbe avvenire nelle stesse modalità applicate ai lavoratori del settore pubblico, per cui in caso di:

Gravi malattie che richiedono terapie salvavita;
Infortuni e malattia professionale per i quali sia accertata dall’INAIL la causa servizio;
Invalidità riconosciuta.
Come funziona la visita fiscale nel pubblico Impiego? Quali sono gli orari 2015?
Gli orari visite fiscali lavoratori assenti per malattia devono obbligatoriamente rispettate per non incorrere a sanzioni e/o provvedimenti disciplinari seguono fasce orarie diverse a seconda se si tratti di lavoratori dipendenti pubblici, Pubblico Impiego, insegnanti, militari, Polizia di Stato, Carabinieri, Enti Locali, Agenzie Fiscali ecc che lavoratori privati:

Gli orari visite fiscali 2015 dipendenti pubblici quali Statali, Scuola, Insegnanti, Militari, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Asl, Enti Locali, durante i quali i dipendenti assenti per malattia hanno l’obbligo di reperibilità sono nelle seguenti fasce orarie malattia: 7 giorni su 7 inclusi sabato, domenica, festivi e prefestivi, nelle fasce orarie dalle ore 09:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00.

Durante tali fasce orarie, il lavoratore assente per malattia può ricevere la visita medica fiscale richiesta dal datore di lavoro o dall’Inps stessa, pertanto, il lavoratore è obbligato a farsi trovare presso il suo domicilio o altro indirizzo comunicato al momento della dichiarazione dell’inizio malattia.

L’obbligo di reperibilità si ricorda è previsto anche nei giorni non lavorativi e festivi, dall’obbligo di reperibilità sono esclusi i dipendenti la cui assenza dal lavoro sia dipesa da patologie gravi che richiedono terapie salvavita, da infortuni sul lavoro, da malattie per le quali è riconosciuta la causa di servizio e dagli stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta.

Carta famiglia 2016

Carta famiglia 2016 cos’è e come funziona? Requisiti ISEE bonus 3 figli minori modulo domanda Comune quanto a chi spetta card sconti famiglie numerose?

Carta famiglia 2016, card sconti per nuclei familiari con almeno 3 figli minori, è questa una delle più importanti novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016 e approvata dalla Camera in ultima analisi. La carta, previa richiesta al Comune, da parte dei beneficiari servirà alla famiglia per ottenere sconti sui trasporti pubblici, sui servizi privati e pubblici che aderiranno all’iniziativa del Governo. La misura dello sconto con la carta famiglia, sarà in funzione dell’ISEE.
Vediamo quindi quali sono le ultime novità, modifiche e conferme previste nella nuova Manovra, e cos’è e come funziona la nuova agevolazione per le famiglie numerose, come e quando sarà possibile fare la domanda del bonus, e a cosa serve la card sconti.

Carta famiglia 2016 cos’è? Come funziona?
La nuova carta famiglia 2016 è un nuovo bonus famiglie numerose introdotto dalla Legge di Stabilità 2016 che prevede il rilascio di una card sconti per i nuclei familiari con almeno 3 figli minori a carico. Tale agevolazione, verrà riconosciuta solo dopo aver presentato al Comune di residenza, l’apposito modulo domanda, consegna del relativo modello ISEE 2016 e pagamento dei costi per l’emissione della card elettronica.
Una volta rilasciata la carta, la famiglia, ovvero, i singoli componenti avranno diritto a ricevere sconti su abbonamenti famiglia per servizi di trasporto, culturali, sportivi, turistici ed altro, sconti su servizi privati e pubblici che aderiranno all’iniziativa, e partecipare a gruppi di acquisto GAS, gruppi di acquisto solidale nazionali e GAF, gruppi di acquisto familiare.

A chi spetta la carta famiglia 2016? Requisiti e ISEE:
A chi spetta la carta famiglia 2016? Per il momento si sa solo che, i requisiti carta famiglia 2016, sono:
Essere cittadini italiani o stranieri, residenti in Italia;
Essere un nucleo familiare numerose con almeno 3 figli minori a carico residenti in Italia anche se stranieri. Ricordiamo che in base all’attuale legge, i figli sono considerati fiscalmente a carico, indipendentemente dall’età anagrafica, se nell’anno precedente, non hanno posseduto redditi che concorrono alla formazione del reddito complessivo, oltre i 2.840,51 euro al lordo degli oneri deducibili. In una prima bozza della Legge di Stabilità, la card era invece destinata alle famiglie con 3 figli under 26.
Hanno un basso reddito ISEE: le soglie e la fasce di reddito che determineranno l’accesso al nuovo bonus, verranno stabilite da specifico decreto.
Importante: per conoscere nel dettaglio, la nuova misura, occorre aspettare la conferma definitiva da parte del Senato, e successivamente l’emanazione del decreto attuativo da parte del Ministero dell’Economia e del MISE che ne spiegherà i limiti reddituali, la misura degli sconti, quali saranno i servizi accessibili tramite card ed il modulo per richiedere il bonus sconti.
La carta bonus famiglie numerose 2016 inoltre sarà valida 2 anni dalla data di rilascio ed avrà un costo di emissione, ancora da definire, in base all’Isee con un decreto dei ministeri del Lavoro dell’Economia e dello Sviluppo che verrà emanato entro tre mesi dall’approvazione della misura.